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Lo sviluppo locale di tipo partecipativo

Lo sviluppo locale di tipo partecipativo


L'espressione "sviluppo locale di tipo partecipativo" (in inglese Community-Led Local Development, sintetizzato nell’acronimo CLLD) è utilizzata dalla Commissione europea per descrivere un approccio che rovescia radicalmente la tradizionale politica di sviluppo di tipo "top-down" (dall'alto verso il basso) promossa e gestita dai livelli di governo sovralocali.
Con il CLLD è la popolazione locale a prendere in mano le redini della situazione e a formare un partenariato locale pubblico-privato (il GAL) che elabora e attua una strategia di sviluppo integrato. La strategia è concepita in modo da svilupparsi sulla base dei punti di forza sociali, ambientali ed economici, ossia sul patrimonio della comunità, piuttosto che limitarsi a compensarne i problemi. Per questo motivo il partenariato riceve finanziamenti di lungo periodo e decide come spenderli.


L’applicazione del CLLD è normata dal Reg. (UE) n. 1303/2013 agli artt. 32-35, in cui vengono dettagliate le sue caratteristiche:

  1. è concentrato su territori subregionali specifici;
  2. è gestito da gruppi d'azione locali composti da rappresentanti degli interessi socio-economici locali sia pubblici che privati, nei quali, a livello decisionale, né le autorità pubbliche, quali definite conformemente alle norme nazionali, né alcun singolo gruppo di interesse rappresentano più del 49 % degli aventi diritto al voto;
  3. è attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali;
  4. è concepito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, e comprende elementi innovativi nel contesto locale, attività di creazione di reti e, se del caso, di cooperazione.

Tale approccio è applicabile a tutti i fondi Strutturali e d’Investimento Europei (SIE), tra cui il Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) che, ai sensi dell’art. 59 del Reg. (UE) n. 1305/2013, è chiamato a destinare almeno il 5% delle sue risorse all’applicazione dello sviluppo locale di tipo partecipativo, denominato per tale fondo “sviluppo locale LEADER”.

Conformemente alle citate disposizioni dei Regolamenti Europei 2014-2020, la Provincia Autonoma di Trento nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 ha riservato una quota complessiva di 18 milioni di euro per l’attuazione dello sviluppo locale LEADER, selezionando due Gruppi di Azione Locale (Trentino Orientale e Trentino Centrale) e le rispettive Strategie.

 

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